"Le acque erano bordate da una vegetazione di una bellezza senza pari: palme di tutti i tipi, masse di fiori scarlatti, le foglie ondeggianti dei banani. …
L’albero più comune era il suriya, i cui fiori abbondanti formavano spesso un tappeto giallo primula sui marciapiedi. ...
Nei bazar pittoreschi c’era sempre il frastuono rauco delle grida dei venditori e dei tenaci mercanteggiamenti delle donne che facevano la spesa. …
L’aria aveva l’odore pungente della frutta, delle spezie, del pesce secco, della carne, del sangue delle macellerie che scorreva nei anali di scolo aperti. Le strade erano piene di gente, vacche, capre, maiali, tra il continuo battito d’ali dei corvi alla ricerca di cibo." Shyam Selvadurai, I giardini di Ceylon